Ecco il nuovo capitolo!
Capitolo 2°
Ero sconvolta. Mio padre un devil. Non potevo crederci!
Le lacrime scivolavano come fiumi, ma non per tristezza … ero felice! Finalmente avevo trovato il mio vero padre!
Con un veloce movimento ero riuscita a liberarmi dalla presa delle Malebolgie, il mio cuore batteva sempre più forte ad ogni passo che facevo per poi aprire le mie braccia in un immenso abbraccio buttandomi al suo collo.
Lui mi diede un bacio sulla fronte, mentre le sue lacrime cadevano sui miei capelli dorati.
Mi presero questa volta i Serafini e dissero: << Mi dispiace, ma dovremmo procedere.>>
<< No, non ne avete il diritto! >> aveva urlato mio padre.
Spostarono me e mia sorella al muro, poi un dei Serafini e uno delle Malebolgie presero un grande arco: << L'arco del giudizio deciderà il vostro destino! >> avevano esclamato in coro mentre la freccia si illuminava sempre più!
Io li guardavo con odio, non avevo paura, ma rabbia! Quando avrebbero scoccato quella freccia io forse non so che fine avrei fatto. Ma non avevo affatto paura, sapevo che essendo diversa ci sarebbero stata conseguenze … il mio sesto senso lo sapeva fin dalla nascita.
Mia madre guardava disperata la sue due figlie … io e mia sorella.
Mio padre l'avevano spostato affianco a mia madre, anche lui disperato che quasi glielo si leggeva negli occhi giallo topazio.
Il mio cuore batteva forte … sentivo la rabbia nera salirmi dai piedi, alle gambe, mani e prese il controllo della testa.
Non mi era quasi mai capitato di sentirla così intensa, forte e … cattiva!
Avevo preso a muovere con forza le ali quasi prendendo il volo verso i Serafini e le Malebolgie, ma un tratto era arrivato un fumo viola scuro che annebbio la vista di tutti nella stanza.
In quel momento ero stata presa da un senso di forte terrore che mi scorreva nelle vene, la rabbia nera come sempre si era dileguata senza lasciare traccia. Riemerse un po' di coraggio, quel che bastava per cercare la mia famiglia tra tutta quella oscurità.
Iniziai a correre: << Mamma! Papà! Sorella! Dove siete!? >>
<< Portatele via di qui! >> era la voce di mio padre.
<< Papà dove sei!? Io non ti lascio! >> la voce della giovane devil.
Mi scontrai con forza contro mia sorella che anche lei come me disperata cercava tra tutto quel fumo.
Io gli afferrai con decisione la mano: << Li cerchiamo insieme! >>, lei mi fece cenno di sì con la testa.
Ci buttammo nella nube oscura alla ricerca dei nostri genitori, ma un forte braccio mi prese alla vita, tirandomi su con velocità e violenza. La mano di mia sorella mi era scivolata via dalla presa.
Mi girai con fatica cercando di dimenarmi come potevo. Era uno delle Malebolgie; era il più grosso dei tre.
<< Lasciami! O te ne pentirai! >> avevo iniziato ad urlare con furia.
Lui stringeva sempre più la presa, mentre mia sorella cercava di liberarmi con fatica dal devil.
Sentivo il mio respiro sempre più affannato, non mi sentivo più la pancia per la possente stretta.
Si stava tutto facendo sbiadito, ma poi avevo sentito cadere il gigante devil a terra, mentre sfere incandescenti apparivano dalla nube.
<< Fire Fly! >> , era apparso mio padre con affianco mamma che buttandosi su noi due ci aveva abbracciato quasi facendomi soffocare nuovamente.
<< Sulfus cosa sta succedendo!? >> chiese spaventata mia madre mentre le sue ali ci coprivano per proteggerci.
<< Sulfus! >>, una voce giovane e maschile aveva risuonato nell'oscurità. A un tratto comparve un giovane devil con lunghi capelli viola scuro che gli coprivano per metà il viso.
Dalla nube i suoi occhi verde acqua brillavano come diamanti mentre avanzava con velocità verso di noi.
<< Portale via! Immediatamente, non c'è tempo! >>
<< Papà non ti lascio qui! >> aveva detto la giovane devil.
Sulfus con si era girato verso di lei: << Sara, non è questo il momento! Voi vi dovete salvare! >>
Io che finalmente avevo ritrovato la mia famiglia, non avrei voluto perderla di nuovo, allora intervenni: << Perché dovremmo! Anche voi siete in pericolo no? >>.
Lui mi aveva guardato con dolore, poi mia mamma disse: << Sulfus, diglielo! >>.
Sulfus girò la testa verso il ragazzo: << Portale via … >>.
Lui aveva fatto un fischio e un' altro devil giovane come lui era apparso dalla nube.
<< Beial prendi Sara, io penso a lei. >> avevo detto il giovane devil dagli occhi brillanti girandosi verso di me.
Mi aiutò a tirarmi su e mi prese la mano. << Posso farcela anche da sola … >> avevo risposto dopo aver levato la mano dalla sua presa.
Lui mi aveva fatto un sorriso storto: << Allora seguimi, mi princesa … >>. Io rimasi attonita. Ora inizia a parlarmi in spagnolo!
Mi fece passare avanti e fece un saluto rapido come un soldato verso mio padre: << Ci vediamo Sulfus! >>.
Mio padre ricambio mentre si diresse con mia madre dall'altra parte della nube.
Io urlai: << No! Non voglio perdervi! >>, ma il devil mi prese in braccio senza chiedermi il permesso, facendomi battere forte il cuore per lo spavento. Dopo qualche attimo mi sentita quasi stordita con una grande fitta alla nuca, il mio respiro non era più stabile. Girai la testa a destra e a sinistra. Sentivo pulsarmi la testa mentre le parole del devil diventavano annebbiate: “ Resisti! ”.
L'ultima cosa che vidi era uno delle Malebolgie, steso a terra con occhi terrorizzati mentre giaceva sul pavimento agonizzato.
Poi la nebbia...
Il buio...
Poi ... niente...
Mi ero svegliata ancora tra le braccia di quel devil spagnolo, ma questa volta stavamo cavalcando un possente cavallo nero.
Io con fatica mi ero mossa, ma lui rapido con la mano mi aveva toccato la mia nuca dolorante: << Oh attenzione, non ti sei del tutto ripresa … >>. Io rimasi stordita un po' dal dolore.
<< C-cosa è successo? D-dove sono? >> avevo domandato con voce fievole.
<< Su un cavallo con me e … tua sorella con mio fratello. >>. Io girai lentamente la testa e vidi mia sorella Sara su un altro cavallo pezzato insieme a un altro devil.
Non mi fidavo affatto di loro specialmente perché erano devil, allora con impulso incominciai a domandare scalciando: << Ma voi chi siete? Perché siamo qui? Dove sono i miei genitori!? Lasciami andare! >> avevo esclamato del tutto ripresa e decisa.
Lui guardandomi e facendomi un altro dei suoi storti e beffardi sorrisi, rispose: << Señorita quante domande!
Poi comunque non ti lascerò andare, lo promesso a tuo padre. >>.
<< Tu conosci mio padre? >> chiesi io socchiudendomi gli occhi per il forte sole.
Lui guardandomi con i suoi occhi color acqua marina disse: << Si, conosco anche tua sorella, siamo ottimi amici io e lei. >>, << Non ti ho chiesto di mia sorella … >> lo avevo interrotto.
<< Bé, io tuo padre lo conosco da quando ero un lattante! >>.
Io lo guardavo con sguardo inquieto e lui tornando a guardare avanti il tragitto disse: << Per me lui è stato come un padre … >>.
Nel ricordare sembrava quasi addolorato e io non avevo voluto andare oltre.
Ero così preoccupata da quello che era successo che non mi resi conto che stavamo attraversando un grande deserto, dove non si sentiva un fresco venticello per rischiararti le idee.
Sentivo il cuore del devil battere forte sulla mia schiena, sentivo il suo respiro che passava attraverso il mio dorso, facendomi rabbrividire. Lo stomaco aveva iniziato a brontolare … “ Io appena avevo capito di aver trovato la mia anima gemella iniziava a sentire come delle farfalle nello stomaco ...”
“ No, non è possibile! Ho solo fame.” avevo pensato per tranquillizzarmi.
<< Dove siamo? Almeno questo posso saperlo? >> chiesi.
<< Atrum nemus, noi lo chiamiamo … >>.
<< Prima in spagnolo e ora! >>
<< Significa Selva oscura in latino … mi princesa. >> rispose lui.
<< Non sembra così oscura … >> avevo detto io guardandomi intorno un po' irritata per come mi aveva chiamata. << Bé di giorno, ma la notte nasconde molti pericoli … >>.
I nostri occhi si incrociarono per un infinito attimo, poi imbarazzati avevamo girato lo sguardo in direzioni diverse.
Da lontano notai una strana sagoma di un edificio. << Cos'è? >> chiesi socchiudendo le palpebre per fare largo al mio sguardo oltre le onde di calore che emergevano da lontano.
Avevo sentito il petto del devil gonfiarsi: << Beial siamo arrivati! Tira fuori il ciondolo! >>.
Il devil scese dal cavallo tirando fuori dalla sua felpa un ciondolo con una pietre viola che al contatto con il suolo si era illuminata, emanando un forte bagliore che quasi mi accecava.
Il devil su cui ero appoggiata mi chiuse gli occhi con le mani ruvide e mi fecero sobbalzare per lo spavento: << Cosa fai!? >>.
Qualche minuto dopo ero riuscita a togliere le sue mani dai miei occhi. << Perché lo hai fatto!? >>.
Lui scese da cavallo, facendomi sobbalzare dal veloce scatto. << Non posso ancora rivelarti niente … fino a che non sarai pronta … >> << Pronta per cosa!? Si può sapere perché qui tutti hanno da nascondere qualcosa!? >>.
Il devil si mise a ridere facendomi sembrare una stupida: << Cosa hai da ridere!? >> risposi sempre più irrequieta e imbarazzata.
Lui mi porse la mano, con il suo sorrisino beffardo: << Allora volete scendere, princesa? >>.
Io lo guardai storto: << Solo se mi dirai cosa sta succedendo!? >>.
<< Allora rimani pure lì … >> poi si era allontanato dal cavallo verso la porta di quel grande edificio che di bellezza ne aveva poca, praticamente un edificio abbandonato.
“ Cosa ci fa questo edificio in questo landa desolata? “ avevo iniziato a pensare senza accorgermi di essere ancora sul cavallo che scalpitando mi aveva buttato a terra. Non ebbi neanche il tempo di aprire le ali per accorgermene.
Il cavallo si era spostato verso a un grosso palo arrugginito di ferro. << Antipatico! >> avevo urlato con rabbia.
Da lontano vidi arrivare una donna con lunghi capelli scuri. Anche lei era una devil.
Arrivata mi tirò su da terra e disse: << Mi dispiace, il cavallo di mio figlio è un po' brusco…>>.<< Chi è lei? >> chiesi con distacco. << Un'amica di tuo padre, io e la nostra famiglia abbiamo organizzato il piano per venirvi a salvare alla GoldenSchool.>>.
Ci aveva raggiunto mia sorella che con grande felicità aveva urlato: << Kabiria, mi sei mancata! >>
Tutte e due si abbracciarono, mentre io le guardavo confusa girando lo sguardo verso il devil con i capelli viola scuro, che anche lui mi guardava con il suo sorriso beffardo. Io non lo sopportavo appena conosciuto e irritata girai lo sguardo mentre lui sorrideva piano.
Speravo con tutto il mio cuore che i miei genitori si fossero salvati e non riuscivo a dimenticare lo sguardo di mio padre la prima e l'ultima volta che l'avevo incontrato.
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